lunedì 11 ottobre 2010

...trovarsi

E alla fine ti alzi e te ne vai. Sai solamente che non sei da nessuna parte, di preciso, immersa in una indefinita, collosa sostanza verde. Non sai cosa sia, all’improvviso non ti trovi più appiccicato addosso un solo motivo per rimanere. Ti alzi e lo sguardo punta dritto davanti a te, il passo si fa sicuro. Ti viene anche da ridere... perchè non sai dove stai andando.
Poi capisci: non puoi continuare ad aspettare che succeda qualcosa, o ti godi il viaggio o qualcosa la fai accadere tu. Questo, miei cari, vuol dire già essere in viaggio.
Mi piace l’idea del viaggio, perché puoi cambiare città come puoi cambiare te stessa nello spazio di un viaggio in treno verso casa. Puoi sovvertire tutto, ti puoi trasfigurare, la vita stessa è cambiamento : la leggenda metropolitana delle cellule che si ciclano in 7 anni e i neuroni che vanno a farsi benedire uno dopo l’altro (amara realtà…) lo dimostrano ampiamente. Modificarsi e crescere di continuo è l’unica costante della vita? La gran paranoia sui romanzi di formazione studiati al liceo dieci anni dopo ha ancora qualcosa da dirmi? Di certo inventarsi ex novo non si può, ci portiamo dietro il nostro bel bagaglio …ecco, appunto, il bagaglio...
Mi piace l’idea che tutti viaggiamo per il mondo con un retaggio culturale e sentimentale e una scorta di energie ben stoccati in un oggetto che ci assomiglia!

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